Etichettatura Ambientale: Esempi e linee guida

Il tema della sostenibilità ambientale è diventato parte integrante del nostro quotidiano. Siamo abituati a sentir parlare di riciclo, sostenibilità e consapevolezza ambientale, tutte tematiche chiave per la protezione della Terra.

Al momento, consumatori e produttori stanno provando a lavorare insieme per cambiare le cose e proporre un futuro decisamente più sostenibile.

Il settore dell’etichettatura, potrebbe facilitare le cose ed aiutare il corretto svolgimento della raccolta differenziata.
Nell’ultimo periodo, sono state aggiunte nuove normative e regole generali che riguardano l’introduzione del “Etichetta Ambientale”, a favore del riciclo.

Insieme, scopriremo esattamente di cosa si tratta e come arrivare alla formulazione di una corretta etichetta ambientale.
Vi aiuteremo a muovervi con sicurezza in questo ambiente senza commettere errori, riportandovi le indicazioni ufficiali delle normative e tutti gli ultimi aggiornamenti.

Il nuovo Decreto Legislativo

Uno studio presentato dallOsservatorio Immagino, ha portato alla luce un problema più grave del previsto.
Su circa 120 mila prodotti analizzati nel 2020, solo il 30% riporta sull’etichetta informazioni necessarie al riciclo della confezione.

Nel 2022, la situazione cambierà drasticamente, grazie all’introduzione dell’etichetta ambientale e alla sua diffusione su larga scala.
Il Decreto Legislativo del 3 Settembre 2020 n. 116, ha stabilito l’obbligo per tutti i responsabili d’imballaggio dell’inserimento sull’etichetta dei materiali utilizzati in fase di realizzazione della confezione.

Allo stesso modo, sull’etichetta ambientale andranno inserite le informazioni che riguardano lo smaltimento degli imballaggi, come devono essere divisi in base alle regole della raccolta differenziata.

A partire dal primo gennaio 2022, tutti i nuovi imballaggi dovranno contenere l’etichetta ambientale e seguire le regole imposte (che analizzeremo insieme nelle prossime sezioni).

Per aiutare i produttori a seguire correttamente le norme, il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), ha pubblicato una serie di Linee Guida in un pdf gratuito. Le linee ci hanno permesso di definire le caratteristiche principali e le informazioni obbligatorie da riportare sulla nuova etichetta.

Cosa bisogna inserire sull’etichetta

Il Decreto Legislativo del 3 settembre 2020, fa riferimento alle ultime Direttive UE sugli imballaggi.
In base a quanto deciso in sede europea, l’etichettatura delle confezioni alimentari dovrà subire una serie di modifiche. Soprattutto, i responsabili dovranno inserire sull’etichetta la natura di tutti i materiali utilizzati per l’imballaggio (Decisione 97/129/CE).

Di seguito, riportiamo la lista delle informazioni obbligatorie che sarà necessario inserire sull’etichetta ambientale:

Codice Alfanumerico di Identificazione

A ciascun materiale è affidato un codice, che ne permette l’immediata classificazione e riconoscimento.
Menzione della conformità agli standard europei:

- Standard EN 13432 per imballaggi compostabili o biodegradabili
– Standard EN 14995 per tutte le altre componenti

Istruzioni per i consumatori su come dividere le componenti dell’imballaggio in base alle regole della raccolta differenziata

Dove apportare l’etichetta

Il responsabile dell’etichetta ambientale, ha la possibilità di posizionarla in tre punti diversi, a seconda delle preferenze e disponibilità:

Sul corpo principale dell’imballaggio

Sulla parte del prodotto in cui si trova già l’etichetta (questa è probabilmente l’opzione più intelligente, perché permette ai consumatori una lettura facile ed immediata)

Ripetuta sulle singole parti del sistema di imballaggio

In alcuni casi, quando l’azienda lo ritiene opportuno, è possibile usufruire di specifiche “modalità digitali”. Un esempio è quello dei QR Code, che vengono posizionati sull’etichetta per poi consentire ai consumatori di ricavare le informazioni in formato digitale.

Non ci sono veri e propri obblighi riguardo il posizionamento dell’etichetta. Come ripete lo stesso CONAI nelle sue Linee Guida, “tutti gli imballaggi devono essere etichettati nelle modalità che l’azienda ritiene più opportune ed efficaci”. Le imprese vengono lasciate libere di prendere le proprie decisioni, senza eccessive pressioni.

Ciò che è davvero importante, è che le informazioni vengano effettivamente riportate e che i consumatori risultino consapevoli di ciò che stanno acquistando.

Classificazione dei materiali

Come abbiamo già visto, i responsabili dell’imballaggio sono tenuti a riportare sull’etichetta ambientale la natura di ciascun materiale utilizzato (oltre alle regole per la raccolta differenziata).

Per facilitare il compito alle aziende, è stato disposto un sistema di identificazione, basato sull’utilizzo di un codice alfanumerico scelto per ciascun materiale.
Ci riferiamo ai codici di riciclaggio, già conosciuti ed utilizzati dalla maggior parte delle aziende.

Le numerazioni cambiano in base al tipo di materiale utilizzato. Ad esempio, nel caso della carta i numeri variano da 20 a 29 a seconda della tipologia, per la plastica i numeri vanno da 1 a 19.

Nel file delle Linee Guida del CONAI troverete tutti i codici di riferimento, ma è probabile che li conoscerete già, siccome parliamo proprio dei classici codici di riciclaggio.

E’ fondamentale ricordarsi di rendere le singole informazioni subito riconoscibili per i consumatori, aiutandoli a visualizzare immediatamente la natura del materiale e la sua modalità di riciclo.

Esempio di Etichetta Ambientale

Per offrire ulteriore chiarezza e spiegare la corretta realizzazione di un etichetta ambientale, faremo qualche esempio. In questo modo, speriamo di aiutarvi a capire esattamente come realizzare la vostra futura etichetta e quali elementi inserire.

Primo Esempio
Realizziamo insieme l’Etichetta Ambientale di una scatola in cartone ondulato per il trasporto merci.

Il suo nome identificativo sarà “scatola” (è consigliato inserirlo per far capire subito ai consumatori a cosa ci stiamo riferendo)
Il codice di riferimento è “PAP 20”
L’indicazione di riciclo è “raccolta carta”

Secondo Esempio

Realizziamo insieme l’Etichetta Ambientale di un pallet.

Il suo nome identificativo sarà “pallet” (è consigliato inserirlo per far capire subito ai consumatori a cosa ci stiamo riferendo)
Il codice di riferimento è “FOR 50”
L’indicazione di riciclo è “Legno / Raccolta Differenziata”

Conclusioni

Ora che conoscete tutte le caratteristiche specifiche di una corretta etichetta ambientale, potrete cimentarvi nella sua realizzazione senza più nessun tipo di dubbio.
Su Etichette Sprint troverete l’aiuto di cui avete bisogno nella fase di progettazione e realizzazione, così da procedere in serenità e velocità.

La creazione dell’etichetta ambientale è un segno importante della crescita della nostra società, significa che qualcosa si sta finalmente muovendo a favore della sostenibilità.

Ricordate di rispettare le normative ed inserire in etichetta quante più informazioni possibili, sensibilizzando i vostri consumatori ed aiutandoli a fare del loro meglio. Buona fortuna!

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