Colorate, informative, attraenti e cariche di particolari. Le etichette alimentari riescono ad unire due degli elementi più importanti dell’industria moderna: l’informazione e il marketing.
Realizzate nel modo giusto, dotate di tutte le informazioni necessarie alla valutazione del prodotto, le etichette aiutano i consumatori a scegliere cosa acquistare e a quale brand affidarsi.
Nonostante siano sempre state fondamentali, le ultime generazioni le hanno portate a diventare ancora più importanti. Ad oggi, le etichette alimentari hanno bisogno di rispettare determinati parametri e regole specifiche, che servono ad informare il consumatore nel modo giusto.
Vediamo insieme qual è stato il percorso di evoluzione delle etichette alimentari e come sono cambiate nel corso del tempo. Scopriamo qual è il futuro previsto per questo mondo e quello che possiamo aspettarci nei prossimi anni.
Le prime etichette hanno iniziato a mostrarsi al pubblico a partire dal 1700. Diversissime da quelle attuali, contenevano solo gli elementi chiave e poche informazioni sul contenuto del prodotto.
Nei primi decenni dell’Ottocento, le etichette alimentari si sono arricchite di sigilli e attestati di garanzia, con l’obbiettivo di valorizzare le produzioni artigianali.
La loro importanza ha iniziato a crescere, e i tipografi hanno scelto di aggiungere i primi elementi decorativi.
Con l’arrivo del Novecento l’etichetta si tinge di colore, e il riferimento al “marketing” (anche se è ancora troppo presto per parlare effettivamente) inizia a mostrarsi.
Gli anni duemila raccolgono il cambiamento più evidente, sia a livello estetico che normativo. La comparsa delle prime etichette autoadesive sorprende tutto il pubblico, e rende molto più semplice la classificazione. Allo stesso tempo, l’Unione Europea lotta per la creazione di regole normative standard che i produttori sono tenuti a rispettare.
Arrivano le denominazioni DOP e IGP, con i relativi sigilli da riportare sull’etichetta. Arrivano gli obblighi per l’indicazione del contenuto e dei valori nutrizionali associati al prodotto.
Negli ultimi anni, è arrivata anche l’etichetta ambientale, dove viene richiesto ai produttori di specificare la natura dell’imballaggio utilizzato, così da indirizzare i consumatori verso una corretta raccolta differenziata.
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Da diversi anni è in corso una “lotta” tra una proposta di etichettatura europea ed una strettamente italiana.
Il dibattito nasce tra il sistema nutri-score e il sistema nutrinform battery, due mezzi di rappresentazione diverse per l’indicazione dei valori nutrizionali.
Il sistema nutri-score – di origine francese – è anche conosciuto come “etichetta semaforo”. Sull’etichetta viene inserita una scala di colori che va da verde a rosso (proprio come un semaforo), associata ad una scala alfabetica che va dalla A alla E. Gli alimenti vengono suddivisi e associati ad una delle categorie (esempio: categoria A-verde) in base alle loro caratteristiche nutritive.
Prodotti ad alto contenuto di proteine, fibre e vitamine – i cosiddetti “cibi sani” – appartengono alla prima categoria. Al contrario, i cibi troppo zuccherati appartengono alle categorie più basse.
Nonostante il successo del metodo nutri-score, l’Italia non è convinta che questa sia la soluzione ideale.
Gli esperti ritengono che il sistema risulti paralizzante nei confronti di alcuni alimenti chiave della cultura italiana, come l’Olio extra-vergine di oliva e il Parmigiano Reggiano.
Il sistema rischierebbe di confondere i consumatori, senza informarli nel modo corretto.
Per questo, è stata proposta un’alternativa, che prende il nome di “etichettamento a batteria” o NutrInform Battery.
Il sistema a batteria classifica i prodotti in base alla loro incidenza all’interno della dieta. Contemporaneamente, indica zuccheri, grassi, calori e percentuali di sale effettivamente contenute nell’alimento.
Al momento, non sappiamo quale sarà il futuro delle etichette alimentari. L’Europa è alla ricerca di un sistema standard, adatto a tutti i paesi dell’unione, ma la strada è ancora molto lunga.
Quello che sappiamo per certo è che i produttori italiani non si faranno spaventare tanto velocemente dalle proposte in arrivo.
L’etichetta è uno strumento essenziale per valorizzare i prodotti della nostra terra, e resterà tale anche in futuro.
Utile sia per i consumatori che per i venditori, l’etichetta alimentare ha difronte a sé un nuovo periodo di cambiamento. Magari il sistema NutrInform Battery potrebbe davvero avere la meglio su tutti gli altri.
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