Nel mondo dei cosmetici, l’etichetta viene considerata come uno dei principali elementi attrattivi.
La cosmetica va di pari passo con l’estetica, con il senso del gusto e della bellezza. Per questo, è importante creare etichette dall’aspetto inconfondibile, che spingano i clienti ad acquistare il vostro prodotto.
Un profumo delicato, intenso o corposo, ha bisogno di un’etichetta adeguata, che sappia valorizzarne i punti di forza e gli elementi caratteristici.
Allo stesso modo, è importante assicurarsi che l’etichetta rispetti determinati standard, che riporti tutte le indicazioni previste dalle legge e dal Ministero della Salute.
La tutela dei clienti resta al primo posto, qualcosa a cui è assolutamente impossibile rinunciare.
Oggi, scopriremo insieme come comporre un’etichetta per profumi dalla qualità impeccabile, che riuscirà a valorizzare i vostri prodotti e portarli nelle case dei vostri nuovi clienti. Iniziamo!
L’etichetta per profumi – così come accade nella maggior parte dei casi – ha una doppia valenza:
– Informativa
– Informa i clienti circa la composizione del profumo e la provenienza del prodotto stesso
– Attrattiva
– Cattura l’attenzione del pubblico e incontra i gusti della maggior parte dei clienti
Per questo, ha un potere fondamentale nella definizione della propria strategia di marketing. Una buona etichetta, chiara e bella esteticamente, è in grado di attirare un numero consistente di clienti – al contrario di un’etichetta confusionaria e poco elegante.
Quando si progetta un’etichetta per profumi, è bene ricordarsi di mantenere sparati i singoli elementi. Non bisogna creare confusione e aggiungere troppi colori o troppi elementi decorativi.
Il consiglio degli esperti è quello di lasciare l’etichetta più libera possibile nella parte frontale, dedicando tutta l’attenzione al nome del profumo. La parte posteriore, invece, deve concentrarsi sulle informazioni tecniche, sulla lista degli ingredienti e le caratteristiche specifiche del profumo.
Sul nostro sito web, troverete diverse offerte e materiali innovativi che rispondono ai bisogni della vostra impresa. Scegliendo etichette trasparenti, opache o lucide, potrete valorizzare al meglio il profumo e renderlo accattivante per il pubblico di consumatori.
Ora che abbiamo visto qual è l’importanza estetica e visiva dell’etichetta, possiamo concentrarci sulle informazioni che deve necessariamente riportare.
– Marca e Nome del profumo
– Denominazione di vendita (Es, Eau de parfum, Eau de toilette, Eau de cologne)
– Informazioni sul responsabile commerciale
– Data di durata minima (PAO)
– Contenuto nominale (ml/fl.oz)
– Elenco degli ingredienti
– Numero del lotto di fabbricazione
– Indicazioni per l’uso e potenziali avvertenze (Es, Uso topico, evitare il contatto con le mucose, prodotto infiammabile)
– Indicazioni per lo smaltimento dell’imballaggio (Etichetta Ambientale)
Alcune di queste informazioni hanno bisogno di essere spiegate in modo più approfondito, così da non commettere errori in fase di costruzione dell’etichetta. Vediamo cosa è importante sapere e come evitare fraintendimenti.
La data di durata minima – generalmente ddm – varia nei cosmetici in base al numero di mesi riportati.
Quando la durata è superiore ai 30 mesi, come succede per i profumi, viene utilizzato il PaO (Period after Opening). Questa specifica sigla, serve ad indicare il tempo massimo di utilizzo dopo aver aperto il prodotto per la prima volta.
Il PaO viene indicato attraverso il pittogramma che rappresenta una confezione aperta, inconfondibile e facile da vedere. Nei profumi, si aggira intorno ai 36 mesi, con qualche piccola variazione in base agli ingredienti.
Elenco degli ingredienti e ingredienti segreti
Rientrano nella lista degli ingredienti da riportare sull’etichetta tutte le sostanze che intervengono nella composizione del prodotto, a prescindere dal loro stato fisico (che può essere solido, liquido, gassoso, ecc).
E’ importante menzionare gli ingredienti in ordine decrescente di peso, dal più presente fino al meno presente. Per comodità, si utilizza la nomenclatura comunitaria INCI (International Nomenclature Cosmetics Ingredients), che rende la definizione più corretta.
Gli allergizzanti invece, devono sempre essere scritti in grassetto o in un colore secondario, così da risultare facilmente visibili.
I produttori hanno la possibilità di “nascondere” alcuni ingredienti per motivi di riservatezza, avvalendosi dei cosiddetti ingredienti segreti.
Per farlo, devono prima ricevere l’approvazione dal Ministero dalla Salute, che consegna al marchio un codice di sette cifre da sostituire all’ingrediente sull’etichetta.
Così come il recipiente – o packaging primario – che contiene il profumo, anche l’astuccio ha bisogno della sua etichetta.
I clienti che acquistano il prodotto devono avere la possibilità di riconoscere gli elementi chiave del profumo anche dalla sua confezione, rapidamente e senza errori.
Di seguito, specifichiamo le informazioni che vanno inserite anche sul packaging secondario, così da tutelare i singoli consumatori:
– Informazioni sul Responsabile Commerciale
– Data di durata minima (PaO)
– Paese d’origine (in caso il prodotto fosse importato da Paesi extra-UE)
– Denominazione di vendita
– Indicazioni per lo smaltimento dell’imballaggio (Indicare al consumatore dove è giusto riciclare i singoli componenti del packaging)
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